Con l’ordinanza n. 11786/2025, la Corte di Cassazione ha chiarito che, in caso di vendita infraquinquennale di un immobile, l’esenzione dalla tassazione della plusvalenza spetta se l’immobile è stato utilizzato come abitazione principale, anche se manca la residenza anagrafica.
Ciò che conta è la situazione di fatto, cioè la dimora abituale del contribuente o dei suoi familiari, dimostrabile con elementi oggettivi (utenze, corrispondenza, utilizzo effettivo dei servizi). Non è quindi decisivo il dato formale risultante dai registri anagrafici.
Il principio, tuttavia, vale anche in senso inverso. La sola residenza anagrafica non basta a evitare la tassazione se non è accompagnata da una reale utilizzazione dell’immobile come abitazione principale.
