La rivoluzione italiana delle B-Corp

non profit

03 December 2015

Si chiamano benefit corporation e sono nate negli Stati Uniti. Rappresentano una grande opportunità per il futuro del non profit e dell’economia sostenibile.

Si tratta di società con un duplice scopo, solo in apparente contraddizione: da un lato, l’esercizio di un’attività economica al fine di dividere gli utili tra i soci; dall’altro, il perseguimento di una finalità di beneficio comune, all’insegna della sostenibilità.

A breve l’Italia potrebbe essere tra i pochi Stati al mondo ad avere una disciplina per le B-Corp. Tra gli emendamenti assorbiti dalla Legge di Stabilità 2016 vi è, infatti, quello recante il nucleo della disciplina delle società benefit.

L’esame del disegno di legge, approvato in Senato lo scorso 20 novembre, è ora in corso alla Camera.

L’emendamento individua uno standard di valutazione esterno, da utilizzare per la valutazione dell’impatto generato dalla società. Tali società saranno pubblicizzate nel registro delle imprese – sono società a tutti gli effetti – e dovranno essere amministrate in modo da bilanciare l’interesse dei soci con il perseguimento delle finalità di beneficio comune indicate nell’oggetto sociale.

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