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13 February 2018

Rapporto Cerved PMI 2017: cresce il numero delle PMI italiane

Come è lo stato di salute delle PMI italiane? A fornirci la risposta è il Rapporto Cerved PMI 2017, realizzato dall’omonima società specializzata nell’analisi del rischio del credito delle imprese. La ricerca si focalizza sulle piccole e medie imprese italiane e analizza l’andamento nell’ultimo anno di diversi parametri come i ricavi, il valore aggiunto e il margine operativo lordo (indicatore di redditività).
Il numero di PMI presenti sul territorio italiano torna quasi ai livelli pre-crisi. Se tra il 2007 e il 2014 si era passati da 150.000 imprese a 136.000, a fine 2016 si registrano 145.000 piccole aziende con un aumento rispetto all’anno precedente del 3,6%.
Altri dati incoraggianti arrivano dai bilanci e dagli investimenti. Nel 2016 i ricavi crescono del 2,3%, il valore aggiunto del 4,1% e il margine operativo lordo del 3,6%. Questi risultati indicano che le aziende hanno bilanci più solidi e sono pronte per affrontare eventuali spese improvvise.
Il Rapporto Cerved dedica un’approfondita analisi agli impatti sulle imprese italiane di “Industria 4.0”, ovvero il piano del governo per rilanciare la competitività dell’economia italiana attraverso l’innovazione tecnologica. Iniziano ad entrare all’interno delle fabbriche sempre più nuovi macchinari intelligenti che permettono di velocizzare la produzione, migliorare la qualità dei prodotti, sia in termini di minori scarti sia in termini di maggiori funzionalità introdotte nei beni.
Il Rapporto dimostra che le PMI innovative sono formate da persone giovani e hanno una probabilità più alta di andare in default, ma allo stesso tempo hanno margini di crescita più elevati. L’innovazione può costituire per le aziende una concreta opportunità per ottenere fatturato, produttività e redditività migliori.