non profit
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13 October 2017

L’impresa sociale diventa più appetibile per gli investitori

Il decreto 112/2017 ha dato una nuova veste all’impresa sociale, rendendola più appetibile. Fino ad oggi, infatti, tra le figure giuridiche del Terzo Settore, questo tipo di impresa non ha avuto un grande appeal nei confronti degli investitori, soprattutto per le carenze normative in ambito fiscale.
La nuova normativa preserva l’identità dell’impresa sociale quale soggetto senza scopo di lucro, ma, allo stesso tempo, introduce misure sostanziali volte a rafforzarne la capacità di attrarre capitali.
In quest’ottica, le imprese sociali possono ora prevedere nello statuto la destinazione, a determinate condizioni, di una quota inferiore al 50% degli utili e avanzi di gestione a aumento gratuito del capitale, (ii) alla distribuzione degli utili ai soci o (iii) a erogazioni gratuite a favore di enti del Terzo Settore diversi dalle imprese sociali.
Con le stesse finalità, il decreto 112/2017 estende alle imprese sociali (su questo si attende però il parere favorevole della Commissione Europea) alcuni dei punti di forza della disciplina delle start up innovative.
In particolare:

  • la possibilità di accedere all’equity crowdfunding;
  • la detraibilità, per gli investitori persone fisiche, e la deducibilità, per gli investitori persone giuridiche, di determinate percentuali degli importi investiti nel capitale di imprese sociali;
  • la non imponibilità, a determinate condizioni, ai fini delle imposte dirette, degli utili o avanzi di gestione.

Ci vorrà del tempo per vedere se questa nuova disciplina darà i risultati sperati, ma abbiamo già riscontrato interesse per questa forma societaria rivisitata, iscrivendo nel registro delle imprese una delle prime “nuove” imprese sociali.