Cessione del 100% delle quote senza problemi di elusione fiscale. La Cassazione cambia idea e dà l’ok

fiscalità

02 February 2017

La Cassazione, con la sentenza 2054 del 27 gennaio 2017, ha invertito la rotta rispetto a un suo orientamento precedente in tema di riqualificazione della cessione del 100% delle quote di una società come cessione d’azienda, ai fini dell’applicazione dell’imposta di registro.

Ricordiamo che nel 2015 è entrata in vigore la normativa (D.Lgs. 128/2015) che ha definito il campo dell’elusione fiscale, ampliando la libertà di scelta del contribuente tra diverse operazioni anche sulla base di un legittimo risparmio fiscale, e ponendo a carico dell’amministrazione finanziaria l’onere di provare l’intento elusivo di una determinata operazione.

Alcune commissioni tributarie si sono messe in linea con i nuovi principi. La Cassazione, invece, fino all’anno scorso ha applicato i vecchi criteri interpretativi, sostenendo che l’amministrazione finanziaria possa riqualificare come trasferimento d’azienda la cessione della totalità delle quote di una società, senza essere tenuta a provare l’intento elusivo delle parti.

Adesso, con la nuova sentenza, e salvo altre inversioni di tendenza in futuro, pare che finalmente siano tutti d’accordo.

Questo significa che, in caso, ad esempio, di costituzione di una newco con conferimento di un ramo d’azienda e successiva cessione del 100% delle quote della newco, il fisco non può riqualificare l’atto sulla base dello schema giuridico-negoziale della cessione d’azienda senza provare che l’unica ragione d’essere della cessione di quote sia stata di natura elusiva.
Il contribuente dimostrerà poi la convenienza anche economica della cessione di quote rispetto a una cessione di azienda.

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